Architetto italiano. Allievo di G. Boschi e C. Murena, seguace e divulgatore di
L. Vanvitelli, nel 1760 fu inviato a Pesaro come direttore dei restauri del
palazzo apostolico (1766-67). Lavorò quindi a Ravenna (cupola del duomo,
1780-82), a Faenza (teatro comunale, 1780-87; macello, 1791; palazzo Gessi,
palazzo Conti, casa Pistocchi) e a Milano, dove ebbe l'incarico di
architetto dei quartieri militari (1789). Avendo aderito al Giacobinismo,
operò attivamente negli ultimi anni della Repubblica Cisalpina con
diversi progetti per il riassetto della città di Milano (piazza Duomo,
1798-1809; palazzo reale, 1809), trovandosi spesso in polemica con G.A. Antolini
(Faenza, Ravenna 1744-1814).